Saponaria: proprietà, uso e controindicazioni

A cura di Maria Rita Insolera, Naturopata

 

La saponaria veniva largamente impiegata, in passato, per le sue proprietà fisiche-meccaniche (per lavare i tessuti - lana in particolare) e terapiche (espettorante, depurativa, diuretica, contro affezioni cutanee). Scopriamola meglio.

>  Proprietà della saponaria

>  Modalità d'uso

>  Controindicazioni della saponaria

>  Descrizione della pianta

>  L'habitat della saponaria

>  Cenni storici

Saponaria

 

 

Proprietà della Saponaria

La pianta di Saponaria officinalis ha proprietà principalmente depurative, diuretiche, sudorifere, toniche, espettoranti. Tali proprietà sono dovute principalmente alla presenza delle saponine.

La saponaria può essere assunta come decotto per favorire la secrezione bronchiale. Le saponine che contiene, inoltre, sono in grado di irritare la mucosa per favorire l'eliminazione dell'espettorato. 

Queste stesse saponine hanno anche un’azione diuretica e depurativa. Esistono poi prodotti a base di saponaria che sono utilizzati per uso topico per depurare la pelle. 

La saponaria contiene i seguenti principi attivi: saponine (acido saporubinico e saprubrinico), acido quillaico, mucillagini, zuccheri, olio essenziale, acido glicolico, acido glicerico, zuccheri riduttori, galattano gomma, olio essenziale, flavonoidi, saponarina, vitexina, saponaretina.

Le saponine sono contenute in tutte le parti della pianta, in modo particolare nelle radici, che può contenerne fino al 20% nel periodo della fioritura.

 

Modalità d’uso

In fitoterapia, la saponaria, viene utilizzata la tintura madre ricavata dalla pianta intera fiorita, nel trattamento dell'acne, psoriasi, herpes, la gotta, contro la stipsi, reumatismi, come espettorante bronchiale. In commercio è possibile trovare prodotti che includono la saponaria insieme ad altre piante come timo, primula o verbasco grazie alle loro proprietà espettoranti e calmanti.

Dalla pianta della saponaria si ricava un decotto che può essere usato come shampoo rinforzante per capelli fragili e sfibrati o per detergere le pelli delicate. Con il decotto di saponaria ci si può anche risciacquare l'epidermide colpita da acne o da psoriasi.

La saponaria porta questo nome perché proprio come il sapone in acqua, spumeggia per merito delle sue proprietà detersive rese dall'abbondante contenuto in saponine. La saponina è una sostanza presente nei gambi, nelle foglie e soprattutto nelle radici, grazie alla quale appunto esercita il suo delicato, ma profondo, potere detergente. Utile anche per lavare le stoffe, la saponaria trova impiego nella produzione di detersivi e saponi da bucato. 

 

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Controindicazioni della saponaria

Le saponine contenute nella saponaria in realtà sono tossiche. Il suo uso pertanto deve essere controllato attentamente, specie nei dosaggi. Tra gli effetti collaterali della saponaria, appiamo:

  • infiammazione dei reni,
  • diarrea ematica,
  • convulsioni.

L'estratto di saponaria, invece, può causare irritazioni della pelle e delle mucose. Perciò, bisogna prestare particolare attenzione quando si usa come shampoo per il rischio di irritare gravemente gli occhi.

 

Descrizione della pianta

La Saponaria officinalis è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Caryophyllacee. Ha un rizoma strisciante ramificato di colore bruno rossastro.

I fusti sono eretti, glabri, pubescenti che non superano il metro in altezza. Le foglie sono appuntite, ovali ed opposte e presentano un colorito giallognolo.

I fiori sono di colore rosa con 5 petali leggermente smarginati, sono riuniti in pannocchie terminali, simili ai garofani, sbocciano in grappoli durante la primavera e sono numerosissimi, tanto da nascondere quasi le foglie. I frutti della saponaria sono capsule che racchiudono moltissimi semi brunastri.

 

Habitat della Saponaria

La saponaria è una piata originaria Siberia, a portamento erbaceo, che può essere trovata facilmente in terreni umidi, vicino a siepi e sentieri, usata principalmente nella decorazione dei giardini rocciosi.

Anche se prediligono terreni sciolti e ben drenati, le piante di saponaria si sviluppano facilmente in qualsiasi tipologia di terreno. Diffusa in tutta l'Europa continentale, in Italia è molto comune ed è presente in tutto il territorio.

 

Cenni storici

La saponaria è stata usata per molto tempo nella medicina popolare e per il lavaggio della lana. Il nome deriva dal latino sapo che significa sapone, in riferimento alle proprietà saponificanti della sua radice.

Il primo a descrivere e a classificare la specie fu Carl von Linné (Linneo), il padre della moderna classificazione biologica e scientifica degli organismi viventi, così come la conosciamo oggi. Già usata come sapone dagli Assiri nell'VIII secolo a.C., cinque secoli prima di Cristo si parlava della saponaria per sgrassare la lana che le popolazioni nomadi dell'Asia impiegavano per tessere i loro famosi tappeti.

In passato era già conosciuta dai romani che la usavano nei bagni termali e dagli arabi che la usavano contro la lebbre. 

Ora è facile trovare la saponaria presso i siti dei vecchi opifici lanieri, dove in passato era coltivata e usata per lavare i tessuti.

La radice e le foglie essiccate venivano impiegate, prima che fosse avviata la produzione commerciale del sapone, intorno ai primi dell'Ottocento, come detergente per lavare capi delicati. Strofinando, infatti, la pianta si produce una schiuma che si può usare come sapone.

 

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