Spirea, proprietà e utilizzi

La spirea è un rimedio antinfiammatorio e diuretico, utile contro dolori articolari e stati febbrili. Molte varietà vengono anche coltivate a scopo ornamentale.

spirea

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Spirea, cos'è

La spirea è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Rosaceae il cui nome scientifico è Spiraea ulmaria o Filipendula ulmaria.

 

Volgarmente viene chiamata:

  • "Spirea";
  • "olmaria",
  • "regina dei prati";
  • "barba di capra";
  • "spirea a foglie d’olmo".
     

La pianta di spirea sono infatti grandi, intere e dentellate e ricordano appunto quelle dell’albero di olmo.

 

Le infiorescenze della spirea si sviluppano in primavera e in estate e sono composte da numerosi fiorellini bianco crema, composti da cinque petali, profumati. La spirea olmaria cresce spontaneamente nei luoghi umidi e viene coltivata per l’uso in erboristeria e fitoterapia.

 

Spirea: tipologie

Sebbene in erboristeria e fitoterapia si utilizzi la spirea ulmaria, esistono diverse altre varietà di spirea, coltivate a scopo ornamentale.

 

Molte piante di spirea, infatti, sono apprezzate per il loro valore estetico dato dal portamento arbustivo e dalle belle fioriture.

 

Esempi di varietà di spirea ornamentale sono:

  • Spiraea betulifolia;
  • Spiraea japonica;
  • Spiraea rosa o spirea bumalda;
  • Spiraea vanhouttei o spirea bianca


e numerosi ibridi come la Spiraea arguta e la Spiraea billardii.

Le diverse piante di spirea si differenziano per dimensioni, caratteristiche del fogliame e fioritura.


La spirea japonica ha ad esempio piccoli fiori rosa chiaro nella varietà alpina, foglie arricciate e fiori rosa intenso nella varietà crispa, fogliame rosso-bronzo nella varietà firelight.

La spirea betulifolia produce fiori bianchi così come la spirea bianca e la spirea arguta, mentre la spirea rosa deve il suo nome proprio al colore rosa carico dei fiorellini.

 

Spirea: coltivazione della pianta

Le piante di spirea sono originarie di Europa e Asia e possono essere coltivate a scopo ornamentale in giardino.

 

Per iniziare a coltivare la spirea si possono acquistare piante già sviluppate oppure procedere attraverso la semina in semenzaio al termine dell’inverno, per poi sistemare a dimora le piantine quando sono abbastanza robuste.

 

La spirea può essere riprodotta o moltiplicata anche per divisone in cespi di piante adulte, prelevando i rizomi o i cespi e dividendoli per ottenere più esemplari.

 

Una volta ottenute le piante, bisogna tenere conto del fatto che la spirea ama i luoghi umidi, freschi dunque l’esposizione migliore per questa pianta è ombreggiata e al riparo da sole diretto e venti forti.

 

Il terreno deve essere ben drenato e preferibilmente alcalino e le innaffiature devono essere abbondanti soprattutto durante la stagione calda sia che venga coltivata in piena terra sia che la coltivazione avvenga in vaso.

 

Durante la ripresa vegetativa, quindi in primavera e in estate e fino a metà autunno, la pianta di spirea deve essere concimata, soprattutto quando la si coltiva in vaso e non ha dunque modo di trovare autonomamente i nutrienti nel terreno.

 

La potatura della spirea si effettua in autunno, rimuovendo tutte le parti secche della pianta, che poi ricrescerà durante la primavera successiva.

 

Se la coltivazione avviene in vaso, occorre rinvasare la pianta in un contenitore di dimensioni maggiori quando si notano le radici fuoriuscire: il rinvaso va effettuato all’inizio della primavera.

 

Le piante di spirea sono generalmente resistenti all’attacco di parassiti ma attenzione alle malattie fungine che possono svilupparsi in ambienti umidi.

 

Spirea ulmaria: proprietà terapeutiche

I fiori e le sommità fiorite della spirea sono usate in fitoterapia per le loro proprietà antinfiammatorie, spasmolitiche e diuretiche.

 

La spirea olmaria contiene infatti:

 

Insieme al salice, la spirea è considerata una sorta di aspirina vegetale”: l’acido acetilsalicilico presente in questo noto farmaco antinfiammatorio è stato ottenuto proprio a partire dall’acido salicilico presente nel salice e in altre specie come la spirea.

 

I salicilati sono responsabili dell’inibizione di enzimi chiamati ciclossigenasi e, di conseguenza, dell’inibizione della sintesi delle prostaglandine (PGE2), coinvolte nell’infiammazione e nel dolore ad essa associato. Di conseguenza, rimedi naturali come la spirea trovano impiego per ridurre l’infiammazione e il dolore acuto o cronico.

 

La spirea si usa ad esempio in caso di:


Quando si ha l'influenza, la spirea può essere assunta per ridurre l'infiammazione e il dolore, in genere insieme ad altri rimedi fitoterapici per il raffreddore e la tosse, per ridurre i sintomi influenzali.

A differenza dei farmaci antinfiammatori di sintesi, però, la spirea non causa i tipici effetti collaterali gastrointestinali tipici invece dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).

 

Le preparazioni a base di spirea trovano impiego anche per:

 

Esternamente, la spirea può essere usata per le proprietà cicatrizzanti e astringenti e per alleviare i dolori reumatici.

 

Spirea ulmaria: controindicazioni

L’uso di preparati con spirea è controindicato nelle persone con sensibilità ai salicilati e in quelle che soffrono di favismo, patologia data da deficit della glucosio-6-fosfato deidrogenasi.

L’utilizzo di spirea è da evitare anche in gravidanza, se si soffre d’asma o ulcera gastrica e se si assumono contemporaneamente farmaci antiaggreganti e anticoagulanti oltre a antidiabetici, ACE inibitori e altri medicinali.

Se si stanno seguendo terapie meglio consultare il proprio medico prima di fare ricorso a prodotti a base di spirea.

 

Spirea ulmaria: effetti collaterali

La spirea non presenta particolari effetti collaterali ma l’uso prolungato e ad alti dosaggi potrebbero irritare la mucosa gastrointestinale nelle persone con infiammazioni dell’apparato digerente.

 

Spirea o arnica per i dolori

L’arnica è un altro rimedio naturale indicato in caso di dolori articolari e muscolari, oltre che per ematomi e irritazioni di pelle e mucose.

L’uso interno di preparati a base di arnica è però sconsigliato per via degli effetti secondari, dunque questa pianta officinale è impiegata esclusivamente per uso topico.

Di conseguenza, l’efficacia dell’arnica è assai limitata rispetto a quella della spirea che invece viene assunta oralmente.